a cura di Octagona - 07 agosto 2023

Germania e Made in Italy: quali opportunità di business in tempi di crisi?

Germania

Prima potenza economica europea, la Germania sta attualmente vivendo un rallentamento economico causato dagli alti costi dell'energia, dall'inflazione e dall'inasprimento della politica monetaria. Dopo una contrazione dello 0,5% alla fine del 2022, il PIL è calato ulteriormente dello 0,3% nel primo trimestre dell’anno in corso, sancendo di fatto l’arrivo della recessione tecnica per il Paese guidato dal cancelliere Olaf Scholz.

Nonostante queste criticità, le prospettive dell’economia tedesca lasciano intravedere buone possibilità di ripresa: le diverse misure a sostegno di imprese e famiglie e il contemporaneo miglioramento delle catene di fornitura permetteranno infatti alla Germania di mantenere una buona crescita industriale (+2,4%), anche grazie agli stretti legami con l’Italia. E analizzando i dati più recenti, è possibile affermare che i prodotti italiani sono, nonostante la crisi, ancora tra quelli più apprezzati.

Italia-Germania, un rapporto saldo e duraturo

Italia e Germania sono due Paesi fondatori dell’Unione Europea, e in quanto tali condividono tanti elementi, sia storici che culturali. Oltre ad appartenere all’Eurozona e aderire all’accordo NATO, la collaborazione tra i Governi dei due Paesi è molto intensa, con interessi e vedute che spesso coincidono su numerose tematiche.

Per questi motivi, la Germania è da diversi anni il primo mercato di destinazione dell’export italiano, mentre l’Italia è il sesto mercato di destinazione dell’export tedesco. Non solo: come si può notare nel grafico sottostante, l’Italia è il quinto fornitore della Germania tra i Paesi europei, a poca distanza da Francia e Polonia, rispettivamente al quarto e al terzo posto. Una posizione che è rimasta costante negli ultimi anni, che nel post pandemia sembra aver trovato nuovo vigore.

 

 

 

A ben vedere, l’interscambio commerciale, ovvero i flussi di importazioni e di esportazioni incrociati tra Italia e Germania, è cresciuto costantemente dal 2017 a oggi. Osservando il grafico seguente, infatti, è possibile notare come lo scambio commerciale è passato da circa 121 miliardi di euro nel 2017 a oltre 168 miliardi di euro nel 2022. Nel dettaglio, dopo la flessione fatta registrare nel 2020 a causa della pandemia, già nel 2021 gli scambi commerciali avevano superato i valori pre Covid, per poi toccare nuovi record con il dato del 2022.

Allo stesso modo, l’export italiano in Germania è cresciuto sensibilmente nello stesso arco di tempo, passando dai 56 miliardi di euro di valore nel 2017 a circa 77,5 miliardi di euro nel 2022; da notare poi come nel 2020 gli effetti delle chiusure non abbiano influito più di tanto sull’export Made in Italy verso la Germania, il cui valore è rimasto stabile sui livelli pre-pandemia.

 

Su quali settori concentrarsi?

Ma in quali settori le aziende italiane possono sfruttare le migliori opportunità di business, vista l’attuale congiuntura economica?

Nel piano fiscale fino al 2025 il governo ha dedicato particolari sforzi sui settori ad alta tecnologia, quali lo sviluppo e l’impiego di intelligenza artificiale (IA), il lancio della tecnologia mobile 5G, la transizione energetica e l’innovazione del settore automobilistico. Questi comparti rappresentano per le imprese italiane un’opportunità, se si considera che la Germania è il primo esportatore e il quinto venditore mondiale di veicoli elettrici.

In questo quadro si inseriscono le previsioni positive per l’export italiano dei mezzi di trasporto, il quale crescerà del 5,9% (superiore alla media nazionale del settore, +5,6%), per proseguire nel 2024 a +5,4%, superando i €10 miliardi di valore esportato. Favorevoli anche le attese per l’industria dei metalli e degli apparecchi elettrici (+7,6% e +6,8% nel 2023 e +4,4% e +4,1% nel 2024, rispettivamente), che beneficeranno di una maggiore domanda di beni per la transizione energetica in uno dei Paesi più esposti al blocco delle importazioni di gas ed energia dalla Russia. Ed è proprio in questo contesto che si aprono interessanti spazi per le aziende italiane, le quali potranno inserirsi in un momento storico di transizione, proponendosi alle controparti tedesche come partner affidabili per la fornitura di macchinari, semilavorati e soluzioni in grado di migliorare l’efficienza energetica delle imprese in Germania.

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